Furono quasi 3.000 gli antifascisti parmensi segnalati nelle carte della polizia del regime nell’arco di quasi vent’anni (1922-1943) e oltre 700 coloro che emigrarono all’estero per motivi politici. Gran parte di coloro che lasciarono la propria terra si stabilì in Francia, prevalentemente nell’area del sud-ovest, dove più forte, storicamente, fu l’emigrazione emiliana. La Francia fu la principale meta di destinazione dell’antifascismo parmense che era formato, in prevalenza, da anarchici, socialisti e comunisti e, in minor misura, da cattolici, giellisti e repubblicani. La Garonne e, successivamente, Parigi, divennero i principali teatri dell’attività e dell’organizzazione antifascista di questi esuli. Con lo scoppio della guerra civile in Spagna, una cinquantina di antifascisti parmensi, già stabilitisi in Francia, oltrepassarono i Pirenei per arruolarsi nelle Brigate Internazionali e sostenere le forze repubblicane in lotta contro le truppe del generale Franco.
About 3,000 anti-fascists from Parma were reported in the files of the Fascist regime's police over nearly two decades (1922-1943) along with more than 700 people who emigrated for political reasons. Most of those who fled settled in France, mainly in the south-west where emigration from Emilia had always been quite relevant. France was the main target for the exiled from Parma, mainly anarchists, socialists and communists and, to a lesser extent, Catholics, giellisti (liberals) and Republicans. The Garonne, and later Paris, became the main areas of anti-fascist activities and gave shelter to many refugees. With the outbreak of civil war in Spain, fifty anti-fascists from Parma crossed the Pyrenees to enlist into the International Brigades and supported the Republican forces in their struggle against General Franco’s troops.